Per la recensione delle Scarpa Spin Planet, abbiamo chiesto aiuto a Gabriele Guerri, atleta del team Scarpa, che la usa già da un paio di mesi ed ha saputo creare interessanti confronti con altri modelli dello stesso brand.
Partiamo dalle caratteristiche tecniche e vediamo cosa dice Scarpa delle Spin Planet.
Queste scarpe presentano un peso di 290g nella taglia 42. La tomaia delle Spin Planet è realizzata al 100% con filati riciclati, combinando mesh e microfibra. La tecnologia EXO è una protezione laterale termosaldata che forma un esoscheletro, fornendo supporto e contenimento laterale durante la corsa. L’intersuola ha un volume adeguato per assorbire gli impatti, offrendo un cushioning protettivo. È realizzata al 45% con EVA riciclata. La suola è la PRESA® TRN-06. La suola si distingue per l’alto contenuto di materiali riciclati, con il battistrada che incorpora il 30% di gomma riciclata. La tassellatura ampia, l’altezza dei tasselli non eccessiva e le aperture sulla gomma consentono una facile flessione e adattabilità della suola. Questa configurazione la rende ideale per correre a lungo su percorsi di media difficoltà, garantendo un passo veloce e scorrevole su qualsiasi tipo di superficie. Infine, per quanto riguarda lo stack, le Spin Planet presentano un drop 4 (con un’altezza del tallone di 28 mm e dell’avampiede di 24 mm).
Ecco invece cosa ne pensa Gabriele.
Comfort e vestibilità:
Una delle prime cose da notare riguardo alle Spin Planet è la loro morbidezza. Appena le indossi, provi una sensazione piacevole di comfort. La calzata è avvolgente ma non ci sono punti di pressione o fastidi. Anche la linguetta, sebbene sia particolare, si adatta bene al piede e l’intaglio centrale evita pressioni sulla caviglia. Devo far notare che durante alcune uscite su terreni boschivi abbastanza sporchi, la forma della linguetta ha favorito la raccolta di un po’ di sporcizia o sassolini all’interno delle scarpe. Non ho ben capito il motivo ma è successo. Con altri modelli di Scarpa in passato ho avuto qualche problema di vesciche durante le prime uscite mentre con Spin Planet non ho avuto alcun problema.
Traspirabilità:
Le Spin Planet hanno un’eccellente traspirabilità e rispetto ad altri modelli come le Spin 2.0 o le Ribelle Run, risultano essere più traspiranti e offrono una sensazione di freschezza durante l’utilizzo.
Protezione e stabilità:
Le Spin Planet offrono una buona protezione e stabilità. Sono morbide e confortevoli, ma non sacrificano la stabilità. Grazie al basso stack sono molto precise e non tendono a “rovesciarsi” in caso di appoggi sbagliati. Danno molta sicurezza anche in discesa.
Bloccaggio del piede:
Le Spin Planet garantiscono un ottimo bloccaggio del piede. La vestibilità è sicura e i lacci piatti tengono saldamente il piede all’interno della scarpa. Questo contribuisce a una maggiore sensazione di stabilità e controllo durante l’utilizzo.
Durata e trazione:
La durata della suola delle Spin Planet potrebbe rappresentare un piccolo inconveniente anche se al momento non ho riscontrato eccessivo consumo (dopo un paio di mesi di utilizzo) . La perplessità nasce dal confronto fra la suola Vibram di Spin 2.0 e la suola Presa di Ribelle Run. Entrambe eccellenti su tutti i terreni ma significativamente più durevole Vibram. Tuttavia, è importante sottolineare che il disegno su questa scarpa è completamente diverso e quindi potrebbe non confermare la perplessità.
Flessibilità:
Le Spin Planet si adattano bene ai movimenti del piede e alle asperità del terreno e, a differenza delle Golden Gate Kima, sono più permissive anche su appoggi non perfetti garantendo sempre appoggi sicuri.
Versatilità:
Le Spin Planet si adattano bene a un’ampia varietà di terreni. Sono particolarmente adatte per distanze medie e lunghe, ma non si comportano male nemmeno su distanze più corte. Certo, per una sky tecnica “tirata a blocco”, continuo a preferire le Spin 2.0, più leggere e reattive, ma devo dire che forse, a livello generale, questa è la miglior scarpa che hanno attualmente in collezione.
Estetica:
Secondo me, sono veramente bellissime, soprattutto quelle azzurre con la scritta grande Scarpa e con l’arancione… spaziali.
Dietro le quinte:
G: Sono ammortizzate e adatte alle lunghe distanze, ma essendo leggere vanno bene anche per le gare brevi.
N: Pesano 290g.
G: Ah sì? Non sembrava… sembrano molto più leggere al piede e in corsa.
Per chi:
Per tutti. Atleti più pesanti di me, magari, possono apprezzarne di più l’ammortizzazione anche in gara. Io le uso principalmente per l’allenamento, visto anche che faccio praticamente solo gare brevi.
Aggiungo io:
La calzata risulta regolare per una scarpa da ultra e lo spazio per le dita è abbastanza buono (non larghissimo). L’allacciatura è finalmente fatta bene e leggermente asimmetrica anche se ci si mette un po’ a trovare la tensione corretta (inconveniente che riscontro spesso sulle scarpe con tomaia particolarmente morbida). Piccola nota di demerito per la mancanza del taschino per infilare i lacci. Risolti finalmente i (non gravissimi) problemi di traspirabilità di alcuni modelli Scarpa. Alcune altre recensioni sono discordanti riguardo il livello di ammortizzazione ed in particolare Skialper la indica come non adatta alle ultra. La mia sensazione è invece che la buona densità dell’intersuola e l’ottima stabilità ne facciano un ottima scelta anche per delle 100km e oltre.